Su corretto uso antibiotici Italia indietro rispetto all'Europa
Lì, 25-10-2012
Rispetto ai Paesi del Nord Europa, come Inghilterra, Germania e Belgio, in Italia , Grecia e Spagna si usano molti più antibiotici e in modo scorretto. A incidere sul problema sono anche fattori di tipo economico, culturale e sociale, a detta del progetto Arpec, studio di sorveglianza finanziato dall'Unione europea. «Gli antibiotici sono farmaci preziosi, molto utili in presenza di specifiche infezioni, ma che non funzionano o addirittura possono essere dannosi qualora non vengano utilizzati in modo corretto. E', quindi, molto importante che siano somministrati solo quando li prescrive il pediatra, dopo aver fatto un'attenta diagnosi della patologia presentata dal bambino», commenta Susanna Esposito, direttore della Unità operativa complessa Pediatria 1 Clinica della Fondazione Irccs Ca' Granda ospedale Maggiore Policlinico di Milano, tra gli esperti italiani aderenti al progetto.
Nel Nord Europa la prevalenza nell'uso di antibiotici è circa del 30% , rispetto al Sud Europa, con circa il 38%. Medaglia nera alla Grecia, con un utilizzo che raggiunge il 40%. La conseguenza più grave è quella della resistenza antimicrobica, che rappresenta un problema mondiale di sanità pubblica: ogni anno, la presenza di batteri resistenti ai medicinali antibiotici provoca la morte di circa 25mila persone.