Stop del Ministero a quattro vaccini antinfluenzali della Novartis

25.10.2012 10:06

Lì, 24-10-2012

Dopo il blocco di due settimane fa di oltre 2 milioni e mezzo di dosi di vaccino antinfluenzale Inflexal dell’azienda olandese Crucell, il Ministero della Salute e l’AIFA hanno disposto il divieto immediato a scopo cautelativo e in attesa di ulteriori indagini dell'utilizzo dei seguenti vaccini antinfluenzali prodotti dalla Novartis:

Agrippal;

Influpozzi sub unità;

Influpozzi adiuvato;

Fluad.

Ai cittadini è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito.

L'AIFA, sulla base della documentazione presentata dall'azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che questi potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè  la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate.

Al momento non è stata comunicata alcuna segnalazione di eventi avversi ma allo stato, secondo il ministro, «possiamo stimare che possano eventualmente verificarsi eventi avversi locali e aumento della temperatura».

Quanto accaduto dimostra che i controlli attuati in Italia funzionano, ma allo stesso tempo potrebbe intaccare la fiducia dei cittadini nei confronti dello strumento vaccinale, fondamentale per le politiche della prevenzione, e compromettere l’adesione alla vaccinazione soprattutto di quelle categorie che sono più a rischio di complicanze gravi se contraggono l’influenza.

Ricordiamo che la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale, promossa ed economicamente sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale, è rivolta principalmente ai soggetti classificati e individuati a rischio di complicanze severe e a volte letali. L'offerta gratuita attiva è rivolta anche alle persone non a rischio che svolgono attività di particolare valenza sociale.

Elenco delle categorie per le quali la vaccinazione stagionale è raccomandata:

Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.

Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:

 a.     malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)

b.    malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite

c.     diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti)

d.    insufficienza renale cronica

e.    malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie

f.      tumori

g.    malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV

h.    malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali

i.      patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici

j.      patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)

k.     epatopatie croniche.

Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. 

Donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. 

Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. 

Medici e personale sanitario di assistenza. 

Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. 

Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:

 a.     Forze di polizia

b.    Vigili del fuoco

c.     Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell'offerta a tali categorie

d.    Infine, è pratica internazionalmente diffusa l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:

 a.     allevatori

b.    addetti all'attività di allevamento

c.     addetti al trasporto di animali vivi

d.    macellatori e vaccinatori

e.    veterinari pubblici e libero-professionisti.

 

Newsletter FIMP Calabria del 24-10-2012