Prevenzione di morbillo, parotite, rosolia e varicella: una sfida ancora aperta
I bambini, certo. Ma anche gli adulti si ammalano di morbillo, parotite, rosolia e varicella, con conseguenze anche gravi specie se contratte nei primi sei mesi di gravidanza e trasmesse al feto. Ma l'introduzione del vaccino ha ridotto di molto gli ammalati e la diffusione della malattia. E la moltitudine di vaccinati può proteggere i pochi che non lo sono grazie all'immunità di gregge: chi riceve la vaccinazione riduce la circolazione degli agenti infettanti, riducendo il rischio di ammalarsi dei non vaccinati. Ma l'immunità di gregge si realizza se la copertura vaccinale raggiunge il 95% della popolazione mentre in Italia la media di copertura in prima dose per morbillo, parotite e rosolia è dell'88%, tasso che secondo il Ministero della salute e l'Istituto superiore di sanità (Iss) è il più basso dell'ultimo decennio. Una situazione preoccupante per l'Iss, e una seria questione di sanità pubblica per il Ministero. Delle cause e delle strategie per arginare il fenomeno si è discusso nel Media Tutorial "Prevenzione morbillo, parotite, rosolia e varicella: una sfida ancora aperta", organizzato a Roma da Sanofi Pasteur Msd. «Una rosolia in gravidanza aumenta il rischio per il nascituro di complicazioni gravi come cecità, sordità, malformazioni cerebrali e cardiache» afferma Chiara Azzari, direttore della II Clinica pediatrica dell'Università di Firenze, sottolineando che negli ultimi anni si sono verificati decine di casi di rosolia congenita che la vaccinazione consentirebbe di debellare definitivamente. «Sui vaccini non essere informati è un male, ma esserlo in modo errato a causa delle notizie allarmanti diffuse dai movimenti antivaccinatori è peggio» rincara Antonio Ferro, responsabile del progetto Vaccinarsi della SItI. E Paolo Bonanni, membro del Board vaccini della SItI e professore ordinario d'Igiene a Firenze aggiunge: «Sostenere che i vaccini sono inutili è cattiva informazione: l'immunizzazione è una delle più importanti scoperte scientifiche in medicina che ha permesso di debellare molte malattie». Proprio per questo le vaccinazioni hanno un valore scientifico e sociale che va salvaguardato, ma che oggi rischia di essere messo in crisi dalla cattiva informazione che viaggia in rete. «Conoscere i rischi delle malattie pediatriche prevenibili con il vaccino serve a non sottovalutarle» sottolinea Nicoletta Luppi, amministratore delegato di Sanofi Pasteur MSD, che facendo seguito al monito dell'OMS ha deciso di aderire al Measles Elimination Program, nello sforzo di eliminare il morbillo in Europa, obiettivo che doveva essere raggiunto entro il 2015.
Da Pediatria33 newletter del 13/04/2015.