Pochi i controlli alla vista per i bambini in età scolare
Lì, 12 ottobre 2012
Solo tre bambini su dieci vengono sottoposti a controlli della vista tra i 3 e i 5 anni, età nella quale compaiono le prime alterazioni. Il dato è emerso da un'indagine promossa dalla Commissione difesa della vista nell'autunno 2011, che ha evidenziato altre casistiche preoccupanti. Il 6% dei bambini nella fascia d' età compresa tra 1 e 5 anni presenta difetti visivi, ma per il 34% di essi il difetto non viene corretto.
A risentirne è sicuramente l'importantissima fase di apprendimento che il bambino vive a quell'età. Una corretta informazione visiva, combinata da quelle provenienti dagli altri sensi, consente infatti di intraprendere azioni rapide e precise e di rispondere correttamente agli stimoli esterni. «Sottoporre i propri figli a controlli mirati è fondamentale- sottolinea Francesco Loperfido, consulente della Commissione difesa vista e responsabile del servizio di Oftalmologia generale del San Raffaele di Milano- L'impegno scolastico comporta degli importanti consumi di energia psicofisica. Pertanto la condizione di buona salute generale, costituisce un requisito fondamentale e l'efficienza visiva ne è una componente essenziale».
Ma quali sono i segnali d'allarme che devono far scattare l'attenzione dei genitori? I disagi da non sottovalutare sono mal di testa, bruciore agli occhi o annebbiamenti della vista da vicino o da lontano. Ma non solo. «Quando il bambino non vede bene, solitamente assume atteggiamenti posturali scorretti - spiega Loperfido -. Per esempio: testa e corpo troppo ricurvi sul banco, mettere in obliquo il foglio su cui stanno scrivendo. Indicativa, in alcuni casi, può anche essere l'impugnatura della penna: se è eccessiva la forza con cui viene tenuta si può pensare che c'è qualche difficoltà». In questi casi il controllo è d'obbligo.