Nuovi vaccini e malattie infettive al Congresso Italiano di Pediatria

03.07.2014 17:15

 

Anche i vaccini tra i protagonisti del 70 Congresso Italiano di Pediatria, svoltosi a Palermo dal 11 al 14 giugno. Si parte dal vaccino contro il Papillomavirus, oggi disponibile gratuitamente in Italia solo per le adolescenti di sesso femminile: i pediatri riuniti a Palermo chiedono a gran voce che la vaccinazione sia estesa anche ai maschi dal momento che molti dei tumori correlati al virus sono diffusi anche nei maschi. In effetti il vaccino mostra un’efficacia del 100% in alcuni tumori e che la risposta nei maschi è identica a quella osservata nelle femmine. «Inoltre il vaccino ha una elevata efficacia anche contro i condilomi, molto diffusi tra gli adolescenti di entrambi i sessi e con un forte impatto sulla qualità della vita» conclude Chiara Azzari, professore di Pediatria all’Università di Firenze. Tra le novità di cui si è discusso spicca poi il vaccino contro il Meningococco B, studiato e costruito in Italia e che porta a una copertura dell’80% circa di questa temibile infezione. «Al momento il costo è a carico delle famiglie» sostiene Rocco Russo, Pediatra dell’Unità Materno-Infantile di Benevento e Napoli1, membro della Commissione Vaccini della SIP che poi prosegue: «Ma l’auspicio è che, una volta superati una serie di aspetti tecnico-organizzativi, si possa offrire questo tipo di vaccino gratuitamente su tutto il territorio nazionale». Già gratuita dal 2013 invece, ma solo in Sicilia, la vaccinazione contro Rotavirus, un virus che solo in Italia è causa ogni anno di 300mila casi, 80mila visite mediche e 10mila ricoveri. «La Sicilia è stata la prima regione a recepire la necessità di offrire gratuitamente il vaccino anche a causa della facilità di trasmissione del virus nei reparti ospedalieri» spiega Francesco Vitale, Ordinario di Igiene presso l’Università di Palermo. Ultime citate, ma non certo meno importanti, le nuove indicazioni per il vaccino pneumococcico coniugato 13-valente il cui utilizzo è stato esteso nel 2013 dalla Commissione Europea anche ai bambini in età scolare e agli adolescenti. «Il vantaggio dell’estensione è di particolare rilievo per i bambini grandi con malattie croniche a forte rischio di complicanze pneumococciche, come i soggetti con gravi malattie cardiorespiratorie, quelli con forme croniche renali ed epatiche, i diabetici e, in genere, tutti gli immunodepressi» chiarisce Nicola Principi, professore di Pediatria, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano. 

 

Da Pediatria33 del 23/06/2014