Le infezioni respiratorie ricorrenti

24.10.2013 19:22

 

Con la fine della bella stagione e l'inizio dell'autunno, con l'apertura delle scuole ed il soggiornare sempre più frequentemente in luoghi chiusi e meno all'aperto, si ripresentano, come ogni anno, le malattie respiratorie che, specie nei bambini in età prescolare precocemente socializzati, possono rappresentare un problema soprattutto per l'elevata ricorrenza piuttosto che per la gravità del singolo episodio infettivo.

Le infezioni respiratorie ricorrenti in età pediatrica(IRR) rappresentano una entità clinica frequente ed importante non solo per i problemi di salute e per l'assenteismo scolastico dei bambini, ma anche perché sono fonte di preoccupazione per i genitori oltre ad essere responsabili di un elevato costo socio-sanitario per i giorni persi per accudire il bambino da parte del genitore lavoratore, per la quantità dei farmaci prescritti e per l'uso improprio che se ne fa specie degli antibiotici.

Si calcola che il 6% dei bambini sotto i 6 anni sono affetti da IRR. La loro frequenza è inversamente proporzionale all'età, colpendo fino al 25% dei soggetti sotto i 2 anni. La Società italiana di Pediatria ha così definito il bambino affetto da IRR:

  • bambino con 6 o più infezioni respiratorie per anno;
  • bambino con una o più infezioni respiratorie alte al mese nel periodo tra settembre e aprile;
  • bambino con tre o più infezioni delle vie aeree inferiori per anno.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di infezioni di modesta gravità, a carico delle alte vie respiratorie, sostenute per lo più da agenti virali e che si verificano per una serie di fattori predisponenti individuali ed ambientali. Tali fattori di rischio sono legati alla fisiologica immaturità funzionale ed alla inesperienza immunologica del bambino, a fattori anatomici, quali il ridotto calibro delle vie aeree e la brevità ed il decorso più orizzontale, rispetto all'adulto, della tuba di Eustachio, che mette in comunicazione l'orecchio medio con il rinofaringe, alla familiarità. Inoltre le infezioni virali deprimono in varia misura il sistema immunitario, che nel bambino possiede meccanismi di recupero più lento e lo predispone alla cosiddetta immunodepressione postinfettiva. Anche i fattori di rischio ambientale sono molto importanti e tra essi svolgono un ruolo preminente la precoce socializzazione, l'esposizione al fumo passivo in ambiente domestico, l'inquinamento ambientale e la composizione del nucleo familiare se è vero come è vero che i secondo e terzogeniti si ammalano prima e più di frequente rispetto ai primogeniti. Anche un ambiente domestico non idoneo per la presenza di allergeni e/o muffe, una elevata umidità, una ridotta aereazione o un ambiente eccessivamente riscaldato e secco favoriscono la sensibilizzazione allergica e le malattie respiratorie. Al contrario l'allattamento materno esclusivo nei primi 6 mesi di vita esplica un effetto positivo sulle competenze immunitarie e sulla frequenza di alcune malattie.

L'approccio diagnostico-terapeutico del Pediatra al bambino affetto da IRR deve essere improntato, oltre alla individuazione e prevenzione dei fattori di rischio sopra menzionati, ad una attenta anamnesi e ad un accurato esame clinico al fine di scoprire quelle condizioni fisiopatologiche che possono essere responsabili di una elevata ricorrenza degli episodi infettivi come si verifica nei casi di ipertrofia adenoidea, di iperreattività bronchiale o bronco-ostruzione su base allergica. Andranno naturalmente escluse, in casi selezionati per gravità, durata e tipica ricorrenza di sede d'infezione, le condizioni, rare, di immunodeficienza locale e generale che necessitano di un intervento di secondo e terzo livello. Dovrà essere tenuta a freno la tendenza di esercitare una esagerata medicalizzazione del paziente con la prescrizione di esami di laboratorio e strumentali, di farmaci immunostimolanti e soprattutto di antibiotici, che andranno adoperati in modo ragionato quando le condizioni favorenti e la sovrapposizione batterica complicheranno l'infezione, a partenza quasi sempre virale, come in caso di rinosinusite, otite media acuta, broncopolmonite. E' stato anche dimostrato che l'uso ingiustificato e frequente degli antibiotici concorre a selezionare ceppi batterici resistenti. La non gravità clinica ed il benessere intercritico, anche in presenza di particolare ripetitività degli episodi febbrili, depongono sempre per una sindrome delle infezioni respiratorie ricorrenti(IRRs) "fisiologica" che non necessita di particolari misure terapeutiche se non della rassicurazione dei genitori, della terapia sintomatica dell'evento acuto, dell'osservazione di un periodo di convalescenza adeguato dopo ogni episodio infettivo e del consiglio di non riammettere in comunità il bambino per un tempo più lungo, in caso di episodi troppo frequenti, per consentire un completo recupero immunologico.

Alla fine di questo conciso articolo su un problema di salute così socialmente importante come le IRR in età pediatrica, devo sottolineare l'importanza di rispettare i tempi di esecuzione di tutte le vaccinazioni così come dettato dal Calendario vaccinale regionale. Alcune vaccinazioni di più recente introduzione, come l'antipneumococcica a 13 componenti(Prevenar 13), l'antiemofilo(inserita nel vaccino "esavalente") che si effettuano dopo il compimento del 2° mese di vita e quella contro il meningococco C a dose unica a 14 mesi, oltre a prevenire infezioni invasive gravi come la meningite e la sepsi batterica, riducono i casi di infezioni localizzate quali l'otite media acuta, l'otomastoidite, l'epiglottidite, la polmonite e lo stato di portatore asintomatico dei singoli agenti infettivi. Anche la vaccinazione antiinfluenzale, da praticare nei bambini "a rischio" affetti da patologia cronica, si è rilevata d'ausilio, somministrata nei soggetti precocemente socializzati, nel ridurre il numero di IRR, la prescrizione antibiotica e le assenze durante la stagione dell'influenza.

 

Pubblicato sul n. 5 Settembre-Ottobre 2013 del bimestrale di informazione locale del Comprensorio di Capo Vaticano "RicadInforma"(www.ricadinforma.it).