L'allattamento naturale

23.08.2012 19:23

 

La letteratura medica è concorde nell'affermare che una corretta alimentazione fin dalla nascita pone le basi per un'esistenza in buona salute. E che l'alimento più adatto nei primi mesi di vita è il latte materno, per i suoi valori nutrizionali, protettivi ed affettivi.

Questo vero e proprio "dogma" è tanto vero che ogni mamma che ha la possibilità di allattare il proprio bambino, lo dovrebbe fare il più a lungo possibile senza farsi condizionare da false problematiche e differenti modi di pensare. Nell'affermare questa convinzione svolgono un ruolo importantissimo le strutture ed i servizi ginecologici ed ostetrici, i centri nascita, gli operatori sanitari, le industrie del settore pediatrico, i Pediatri ma anche le Organizzazioni ed i mass media attraverso le campagne di sensibilizzazione.

Tutto questo, però, non è sufficiente se è vero come è vero che su 96 donne su 100 in grado di allattare al seno, come dicono le più recenti statistiche, molte ancora abbandonano l'allattamento dopo poche settimane.

Molte sono le mamme che, non essendo fortemente motivate, lasciano l'allattamento per vari motivi il più delle volte erroneamente ritenuti validi, essendo le vere controindicazioni all'allattamento naturale, quali malattie croniche e terapie mediche materne, veramente rare.

Le preoccupazioni più frequenti riguardono la qualità e la quantità del latte prodotto. Bisogna affermare che il latte materno varia la sua composizione nelle prime settimane, tra un giorno e l'altro, nelle diverse poppate ed anche nella stessa poppata, ma questo dipende da cause fisiologiche come vedremo e dalla dieta materna. E se il latte è insufficiente, nessuna "doppia pesata", anche eseguita ad ogni pasto, ce lo dirà perchè non è importante sapere quanto il bambino mangia, ma come cresce e questa informazione scaturirà dai primi controlli effettuati dal Pediatra di fiducia.

Il primo latte prodotto già nelle ultime settimane di gravidanza fino al 3°-4° giorno quando nelle primipare avviene la montata lattea, si definisce "colostro". Questo è un liquido denso, quasi cremoso, di colore giallo particolarmente ricco di sostanze protettive(non solo anticorpi) e di proteine. Bastono poche gocce per soddisfare i primi momenti di vita del neonato che sarebbe opportuno mettere al seno prestissimo dopo la nascita e numerose volte al giorno nei primissimi giorni di vita per garantirgli questo alimento di grande valote nutritivo e protettivo. Verso il 3° giorno il colostro incomincia a modificarsi divenendo più liquido e di colore bianco: questo è il "latte di transizione"che precede il cosiddetto "latte definitivo" che la madre produce dopo qualche settimana.

All'inizio della poppata il latte è soprattutto ricco di acqua e zuccheri per soddisfare la sete e le richieste di pronta energia da parte del neonato. Successivamente si arricchisce di proteine ed in ultimo di grassi che aumentano di circa 5 volte dall'inizio della poppata per garantire al bambino la riserva energetica ed il senso di sazietà. Il latte materno maturo è, inoltre, facilmente digeribile, è ricco di sostanze importanti per lo sviluppo del cervello e  della vista, è sicuramente anallergico e, come dimostrato, riduce il rischio di sovrappeso ed obesità.

Oltre che per il bambino allattare è molto importante anche per la nutrice che riporta fisiologicamente il proprio peso a quello precedente la gravidanza perché il dispendio energetico dell’allattamento, in parte compensato da una alimentazione sana ed equilibrata, mobilizza i grassi in eccesso immagazzinati durante il periodo gestazionale. E’ stato anche dimostrato che un allattamento naturale protratto riduce il rischio di tumore al seno ed all’ovaio e quello dell’osteoporosi dopo la menopausa  Lo stimolo della suzione , inoltre, attraverso la contrazione dell’utero, riduce il rischio di emorragia post-partum e facilita il ritorno alle dimensioni normali dell’organo. L’allattamento , quindi, contribuisce al raggiungimento di una forma fisica migliore.

Ma come e quanto conviene allattare?

Poiché la produzione del latte è stimolata dalla suzione conviene attaccare il bambino al seno quando questi lo richiede. Questo allattamento “a richiesta” può comportare all’inizio un numero di poppate maggiori con beneficio sulla produzione del latte ma, dopo qualche settimana, il lattante si autoregola e riduce spontaneamente le poppate ad un numero più gestibile da parte della madre. E’, pertanto, importante che la madre non ceda, per insicurezza, alla tentazione di qualche “aggiunta” di latte adattato, che potrebbe ridurre la montata lattea.

Tutti i Pediatri, infine, sono concordi nel consigliare, per gli indiscussi vantaggi, un allattamento quanto più lungo possibile, fino anche oltre il primo anno di vita e di completare l’alimentazione del lattante con alimenti diversi a partire dal 6° mese.