L'influenza si fa più cattiva
L'associazione dei microbiologi clinici (Amcli), attraverso una nota del suo presidente Pierluigi Clerici, mette in guardia sulla prossima stagione influenzale, che sarà più insidiosa di quella passata. Sulla base dei dati dell'OMS, nella prossima stagione influenzale circolerà ancora il ceppo virale pandemico del 2009, il virus A/H1N1, ma anche altri due ceppi diversi da quelli che hanno circolato negli ultimi due anni (un ceppo B e un ceppo H3N2). Quindi la composizione del vaccino per la prossima stagione contiene un virus (A/H1N1 2009) uguale a quello delle due stagioni precedenti, mentre i virus H3Ne e B sono differenti.
Un recente lavoro pubblicato su The Lancet fornisce dati su cui riflettere circa la reale importanza della pandemia influenzale del 2009/2010. I decessi causati dal virus, secondo le stime pubblicate sul lavoro, sono state 575mila, cioè circa 100mila in più rispetto all'influenza stagionale. A differenza delle solite epidemie stagionali però, l'80% dei decessi è avvenuto in soggetti al di sotto dei 65 anni d'età.
«Dopo l'anno della pandemia - spiega Clerici - abbiamo avuto due stagioni influenzali relativamente più tranquille poiché hanno circolato gli stessi ceppi virali e, quindi, la composizione del vaccino è rimasta uguale. Nel corso degli ultimi mesi, le organizzazioni sanitarie mondiali hanno effettuato indagini e rilevazioni per identificare i possibili ceppi dell'influenza che ci affliggeranno nel corso del prossimo inverno e gli strumenti per proteggere la popolazione debole».
Fonti
- La Stampa, pag. 17.
- Il Messaggero, pag. 14.