Infezioni cutanee stagionali
Durante il periodo estivo sono frequenti alcune infezioni della cute che possono creare problemi “logistici” oltre che personali quando si soggiorna al mare.
L’infezione cutanea localizzata più frequente è senza dubbio l’Otite esterna. Nota, anche, come “Otite del nuotatore”, è caratterizzata dai seguenti sintomi: infiammazione, con formazione di essudato, del condotto uditivo esterno, dolenzia o vivo dolore alla trazione del lobo ed alla pressione sul trago, “fastidio” durante la masticazione, edema più o meno marcato della cute e sensazione di “ovattamento” e/o ostruzione del condotto. Di solito non è presente febbre e l’udito è conservato. La stagionalità, i bagni in mare e/o in piscina, e, nei casi in cui l’integrità del timpano non può essere rilevata con l’esame otoscopico per la presenza di abbondante secrezione, il dolore con i movimenti del lobo, oltre alla mancanza di segni di flogosi delle alte vie respiratorie, la differenziano dall’Otite media.
I germi più frequentemente in causa sono Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Moraxella catharralis, Proteus e Klebsiella, mentre la presenza di miceti all’esame colturale dell’essudato è indice di associazione microbica. Sono fattori predisponenti all’infezione, oltre la predisposizione individuale e la situazione ambientale, la pulizia “energica” delle orecchie con cotton fioc che, ledono l’integrità del rivestimento cutaneo del condotto uditivo e le difese locali.
Fortunatamente rara è l’Otite maligna, causata dallo Pseudomonas aeruginosa, nei soggetti immunocompromessi e negli adulti con diabete. In genere è presente febbre, aumento della VES ed i sintomi locali sono più marcati.
La terapia si avvale di lavaggi antisettici per rimuovere la secrezione purulenta, ristabilire il ph cutaneo e garantire che il trattamento topico funzioni correttamente. Tali lavaggi sono efficaci sulla eventuale copresenza di dermatomiceti. Possono essere utili, se effettuati dopo il bagno, nei soggetti predisposti alle recidive. Le soluzioni otologiche a base di antibiotici e cortisonici ed, in alcuni casi, gli analgesici per os completano la terapia. In genere il ricorso alla terapia antibiotica sistemica non è necessario.
I casi di Otite maligna sono trattati con l’impiego di antibiotici attivi contro lo Pseudomonas aeruginosa per via parenterale.
Una seconda infezione batterica superficiale di facile riscontro nel periodo estivo è l’Impetigine. Detta anche piodermite, se ne distinguono 2 forme cliniche: l’Impetigine non bollosa o crostosa e l’Impetigine bollosa.
La prima è, di solito, causata dallo Staphylococcus aureus e, a volte, dallo Streptococco del gruppo A. E’ caratterizzata dalla comparsa di papulovescicole eritematose che presto si trasformano in lesioni crostose “color miele”, essudanti.
L’Impetigine bollosa, meno frequente, sin caratterizza per la presenza di bolle a pareti sottili di dimensioni variabili da 0.3 a 3 cm., che assomigliano ad ustioni di secondo grado. Queste lesioni che rapidamente si rompono, lasciando fuoriuscire un liquido giallastro, tendono a diffondersi allargandosi. Sono implicati stafilococchi particolarmente virulenti.
Le sedi cutanee dell’Impetigine sono le zone esposte, il viso, gli arti e quelle periorifiziali, attorno alle narici, alla bocca ed agli occhi.
L’impetigine non bollosa si cura con l’impiego topico di antisettici ed antibiotici attivi contro lo stafilococco. Nei casi estesi e nelle forme perioculari si ricorre all’antibiotico per via generale.
L’impetigine bollosa viene trattata in primis con l’antibiotico sistemico.
L’impetigine da streptococco è associata ad un aumentato rischio di glomerulonefrite poststreptococcica ed, in genere, per impedire la diffusione del germe, si raccomanda il trattamento antibiotico anche ai contatti stretti.
I bambini con Impetigine non devono frequentare la scuola fino a 24 ore dopo la fine del trattamento.