Codeina nel mirino dei pediatri americani, ecco il documento Aap
Invitare genitori e operatori sanitari a smettere di somministrare codeina nei bambini, incrementando la formazione sui rischi e istituendo restrizioni d'uso sotto i 18 anni. Ecco l'obiettivo dell'American Academy of Pediatrics (Aap) nel documento dal titolo "Codeine: Time to Say No" appena pubblicato su Pediatrics. L'articolo cita l'uso frequente del farmaco in pediatria nonostante gli studi che collegano l'antidolorifico a reazioni avverse respiratorie gravi o fatali. «Il composto, da decenni contenuto in molti antidolorifici e in altrettanti antitussigeni da banco, viene convertito dal fegato in morfina» esordisce Joseph Tobias, coautore del documento e membro del comitato sui farmaci dell'Aap, sottolineando che, a causa della variabilità genetica che ne condiziona la velocità di metabolizzazione, la codeina fornisce scarso sollievo in alcuni pazienti, mentre in altri ha un'azione eccessiva.
«Alcuni individui, specie i bambini e le persone con apnea ostruttiva del sonno, sono metabolizzatori ultra-rapidi e potrebbero avere reazioni gravi o addirittura mortali da accumulo di morfina dopo l'assunzione di codeina a dosi terapeutiche» scrivono gli autori, ricordando che nonostante i rischi e le preoccupazioni espresse dall'Aap, dalla Food & Drug Administration e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, il farmaco è ancora disponibile in diversi antitussigeni ottenibili senza prescrizione medica in 28 stati dell'Unione e nel Distretto di Columbia. Inoltre, secondo il rapporto AAP, la codeina viene prescritta con frequenza nei bambini dopo procedure chirurgiche come la tonsillectomia e l'adenoidectomia. A più di 800.000 bambini sotto gli 11 anni è stata prescritta codeina tra il 2007 e il 2011, secondo quanto si legge nel documento. Gli otorinolaringoiatri sono i più frequenti prescrittori di codeina/paracetamolo in formulazione pediatrica, seguiti dai dentisti, dai pediatri e dai medici di famiglia. «Un'efficace gestione del dolore nei bambini resta un obiettivo difficile, in quanto il loro organismo elabora i farmaci in modo diverso da quello degli adulti» spiegano gli autori dell'articolo, chiedendo di migliorare l'informazione ai genitori e agli operatori sanitari sui rischi del consumo di codeina nei bambini. «Servono anche restrizioni formali sul suo utilizzo in pediatria, nonché ulteriori ricerche sul trattamento del dolore nei bambini» concludono gli esperti.
Da Doctornews33(e-news@doctornews.it)