Calendario vaccinale: società scientifiche, medici di famiglia e pediatri fanno il punto

29.09.2016 11:08


Si contano in media sei anni tra l'autorizzazione all'immissione in commercio di un nuovo vaccino e il suo inserimento nei programmi di immunizzazione routinaria. «Un tempo inaccettabile» per il mondo scientifico, ma spesso inevitabile, in cui i decisori puntano sulla profilassi vaccinale come uno dei più potenti mezzi di prevenzione disponibili. E nelle more dell'approvazione definitiva del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2016-18, quattro Società e Associazioni medico-scientifiche che si occupano di vaccinazioni Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (Sip), Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) hanno elaborato e condiviso la terza edizione del calendario vaccinale per la vita che, con cadenza biennale, propongono per la discussione a colleghi, ricercatori e decisori. «Con soddisfazione - commenta Carlo Signorelli, Presidente della SItI - abbiamo riscontrato il recepimento di molti suggerimenti del calendario 2014 nella bozza di Piano nazionale di prevenzione vaccinale e soprattutto in alcuni calendari regionali approvati e adottati tra cui Veneto, Liguria, Puglia, Calabria e Sicilia. Anche se di minor rilievo (nessuna vaccinazione aggiuntiva) ci auguriamo che le integrazioni ed estensioni qui proposte trovino spazio per una profilassi sempre più coerente con le evidenze scientifiche. Questo calendario, condiviso da un ampio gruppo di lavoro delle quattro sigle, verrà inviato al Ministero della Salute e a tutti gli Assessorati regionali». Le società scientifiche ci tengono a ricordare che le vaccinazioni rappresentano l'unico strumento di prevenzione di malattie infettive che possono avere esiti anche fatali o fortemente invalidanti. «Questo Calendario - afferma il Presidente della Sip Giovanni Corsello - si prefigge anche l'obiettivo di tutelare la mamma e il neonato sin dalla gravidanza, attraverso la previsione della vaccinazione difto-tetano pertosse in gestazione. Il rispetto dei tempi delle vaccinazioni previste dal Calendario è di fondamentale importanza al fine di non inficiare l'obiettivo della migliore protezione dei bambini». I pediatri di famiglia ritengono utile e necessario il riconoscimento del proprio ruolo nella assistenza all'età pediatrica che deve essere inteso non solo di diagnosi e cura ma anche di prevenzione. «Nella elaborazione della revisione biennale del Calendario - spiega Giampietro Chiamenti, Presidente della Fimp - abbiamo ritenuto importante introdurre, accanto alle note tecnico scientifiche, anche considerazioni sulle strategie vaccinali in modo da ottimizzare le risorse per il mantenimento di coperture vaccinali adeguate. Esperienze come quella attuata dalla Regione Toscana, che ha affidato al pediatra di famiglia un ruolo attivo nelle vaccinazioni, devono essere tenute in evidenza e laddove possibile essere estese. Questo ruolo del pediatra deve essere considerato anche nell'età adolescenziale, periodo particolarmente fragile e difficile da raggiungere». Non a caso nella revisione del Calendario per la Vita è stata posta attenzione anche a due particolari aspetti proiettati verso l'età adulta: il vaccino antimeningococco B e la corretta informazione vaccinale alla gravida la cui protezione, prevista dal Calendario per la Vita, a lei stessa e al nascituro, viene estesa con l'offerta del vaccino contenente l'antipertosse, sicuro ed efficace anche se somministrato nella forma associata. Accanto alla vaccinazione antipertosse, il board scientifico che ha elaborato il Calendario per la Vita 2016 richiama la fondamentale importanza di estendere la copertura per la vaccinazione contro l'influenza nella donna in gravidanza durante il secondo o terzo trimestre, viste le possibili serie complicanze in caso di influenza sia per la madre, sia per il nascituro. Venendo all'età pediatrica tradizionalmente intesa, le novità del Calendario per la Vita 2016 sono sia una forte, motivata e consapevole raccomandazione all'estensione della vaccinazione antiinfluenzale anche ai bambini sani dell'età prescolare, in analogia a quanto da anni viene praticato in altri Paesi, come il Regno Unito, superando le ataviche resistenze istituzionali verso tale estensione; sia la proposta di possibile anticipo della vaccinazione antirotavirus alla sesta settimana di vita.«Il Calendario per la Vita, giunto alla terza edizione, è ormai diventato un punto di riferimento per i medici di medicina generale - sottolinea Tommasa Maio, responsabile Area Vaccini di Fimmg - poiché rappresenta uno strumento in grado di colmare il debito informativo su tutto ciò che la ricerca in campo vaccinale ci mette a disposizione ed è supportato, per il suo utilizzo, da chiare evidenze scientifiche. Anche rispetto alla più nota delle vaccinazioni per gli adulti, l'anti influenzale, nelle ultime stagioni abbiamo dovuto registrare i livelli più bassi di coperture mai raggiunti. Il Calendario offre risposta a questo problema attraverso l'evidenza scientifica, il richiamo alle corrette pratiche di sanità pubblica, e la promozione di una cultura vaccinale omogenea grazie alla quale tutti gli operatori condividano obiettivi, strategie e metodi».


Da Doctornews33(e-news@doctornews.it)